
Il segreto del costo del Cristo velato all’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli
Dal 5 all’8 giugno si svolge in tutta Italia Archivissima, patrocinata dall’ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana, guarda al futuro assieme a tutti gli archivi partecipanti alla edizione 2025. Quello degli Archivio è un patrimonio culturale di straordinaria importanza, e quello della Fondazione Banco di Napoli è iscritto dal 2023 al Registro della Memoria del Mondo UNESCO tra i rilevanti per la storia dell’Umanità.
Quanto pagò il Principe di Sansevero la celebre statua del Cristo Velato?
Nella metà del XVIII secolo, in una Napoli che si affacciava al suo ruolo di capitale, divenendo il centro delle attenzioni culturali e artistiche di tutta Europa, la sua aristocrazia restava legata alle antiche tradizioni feudali, mentre Raimondo de Sangro, con le sue sbalorditive opere ed invenzioni, spiccò come testimone del secolo dei lumi.
Queste ed altre ricostruzioni ad Archivissima cui partecipano quasi 500 enti da tutte e 20 le regioni, 45 reti territoriali o tematiche. In programma, 160 eventi in presenza sul territorio, un palinsesto interamente dal vivo a Torino e centinaia di contenuti digitali inediti ci raccontano che Archivissima è diventata una grande e attesa festa per tutti gli archivi, un cammino di valorizzazione e promozione degli Archivi, unico in Italia e in Europa.
Per l’occasione il Museo dell’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli (via dei Tribunali, 213/214), presieduto da Marcello D’Aponte, propone una speciale visita guidata gratuita, alle ore 18.30, per un massimo di 25 persone, con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti. Il patrimonio informativo dell’Archivio è una ricchezza storica e culturale unica.
Infatti, tra le altre cose, oggetto del progetto il Cantastorie, l’Archivio Storico del Banco di Napoli custodisce al suo interno la plurisecolare documentazione riguardante l’attività degli antichi banchi pubblici della città di Napoli. Si tratta dell’Archivio storico bancario più importante al mondo, che può vantare documenti originali rarissimi risalenti alla seconda metà del ’500.
Le fedi di credito, antenate dei moderni assegni circolari, i grandi libri maggiori, puntuali registri dei movimenti effettuati sui diversi conti, e gli elenchi dei clienti dei banchi, disegnano un affresco non solo economico della Napoli antica e offrono un impressionante panorama temporale della città, un’immagine viva ed in costante evoluzione dalla sua travagliata esistenza sotto il Viceregno spagnolo fino alle più recenti vicende della storia contemporanea. L’assoluta particolarità di questa sconfinata documentazione economica risiede nella chiarezza e nella completezza di quelle che oggi si chiamerebbero “causali di pagamento”.
Protagonista dell’appuntamento di Archivissima, la Notte degli Archivi all’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli , sarà Raimondo Di Sangro, Principe di Sansevero: eclettico, istrionico, con un’immaginazione fuori al comune, stupiva i suoi contemporanei con la sua personalità e le sue innovazioni.
Si potranno scoprire documenti originali relativi ai suoi particolarissimi acquisti e ascoltare la sua storia nelle stanze del percorso multimediale del Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli dove al tempo stesso i partecipanti avranno la possibilità di conoscere la storia degli antichi banchi pubblici napoletani.
Sarà possibile capire quanto pagò il Principe la celebre statua del Cristo Velato, oggi meta di turisti di tutto il mondo?
Ed altro.
Quale è il segreto delle macchine anatomiche? Cosa è una carrozza marina? Quale il mondo che aveva immaginato? A queste e altre tante domande servono a rispondere gli archivi come qullo della Fondazione Banco di Napoli: perché tengono al futuro, se ne prendono cura, custodendo la memoria e l’immaginazione dei mondi che abbiamo concepito con la fantasia e l’inventiva.
Mondi che nascono plurali, così come gli archivi nascono collettivi. E se l’evoluzione della specie avanza un individuo alla volta, il futuro dell’umanità non può che essere un concetto inclusivo e multiforme, arricchito da contenuti diversissimi tra loro e cucito da relazioni e infiniti collegamenti che ne costruiscono la struttura.