
Edoardo Nono, Salvatore Salvo e Fabrizio Mellino, I Quattro Passi di Nerano
“Chef in pizzeria”, il ciclo di serate proposto dalla Pizzeria Salvo di Rivira di Chiaia a Napoli, ha offerto nei giorni scorsi la presenza del tristellato Fabrizio Mellino, chef del ristorante 3 Stelle Michelin I Quattro Passi di Nerano di un bartender di fama internazionale come Edoardo Nono del celebre Rita’s Tiki Room di Milano.
La serata sarà aperta da una selezione degli amuses-bouche di Salvatore Salvo fra le più apprezzate nelle proposte delle Pizzeria, che spianeranno la strada alle “pizze stellate” di Chef Mellino, il tutto accompagnato dagli abbinamenti firmati Edoardo Nono.
I quattro mani sono una formula consolidata nella offerta di serate a tema destinate al confronto e allo scambio di esperienze. Ne abbiamo visti di ogni genere e rango. Ma questa, con un tristellato dall’ammirevole semplicità, mi ha dato la occasione di riflette su cosa vuol dire oggi farcire una pizza? Per una sera, per una stagione o per tutta la vita. Ho concluso che la questione è pari a quella di trovare la risposta su come si passi dal fare un ottimo piatto a fare un piatto cult. E così sono andata indietro a cercare la risposta a “Quando è iniziato il duettare tra pizza e alta cucina?”.

Spring explosion, con favette primaverili e lardo di seppia e ricciola di Fabrizio Mellino tristellato di Nerano
E così, tra gli errori della AI, che ho dovuto bacchettare varie volte, ho ricordato quello che bene ricordavo ma esitavo a ribadire: nel 2008 nasceva Le Strade della Mozzarella, quale Congresso internazionale di cucina d’autore, a partire dalla Regina bianca ed era Enzo Coccia l’unico pizzaiolo presente. Lui c’era ed io pure. Non erano, allora, usuali gli incontri tra pizza e cucina, figurarsi il lavoro congiunto. Il “divertimento”, come lo hanno chiamato nei giorni scorsi Salvo, Mellino e Nono.

nuances di fragola, peperone anchio e tequila per i cocktail di Edoardo Nono, poderosi
Questa srrata è stata memorabile in quanto eccellente, a prescindere dalle pizze e farciture. Mi ha dato la occasione di capire che farcire una pizza e farne un nuovo classico come la Marinara e la Margherita è una cosa di cui è capace solo il popolo e il tempo. E che ognuno interpreta il lavoro su quello che sembra un semplice disco di pasta in maniera diversa: chi lo accompagna, chi lo prevarica e chi lo ignora del tutto. E in tutti e tre i casi il risultato è interessante.
Edoardo Nono è un bartender fuoriclasse, i suoi cocktail sono piccoli gioielli preziosi. Lui ha fatto dei cocktail da ricordare ma non erano per la pizza servtta: erano assoluti. Ma lui, lo ha ammesso, forse un vero abbinamento non lo cercava disperatamente.
Nuances di fragola, “peperone anchio”, cetriolo, “pomodoro niasca” e tequila: un mondo di suggestioni di gran classe.
Fabrizio Mellino, il tristellato, invece mi ha dichiarato una cosa molto interessante per uno chef che può ritenersi custode di una ricetta classica di grande popolarità in questi anni sfruttata in maniera spesso impropria anche sulla pizza: gli Spaghetti alla Nerano. E ve la racconto su Pizza e Pasta Italiana sul prossimo numero.