Con un grande Slow Wine Day, Slow Food ha festeggiato ieri a Roma i risultati della sua guida ai vini e la ripartenza delle attività per la prossima edizione 2012. Scenario, davvero unico, il Palazzo delle esposizioni e il ristorante di Antonello Colonna che vi si incastona, l’Open,e presso il quale si è svolta la conferenza stampa alla presenza dei curatori Fabio Giavedoni e Giancarlo Gariglio, dell’amministratore delle edizioni Slow Food Marco Bolasco, del Presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese e del fondatore di Slow Food Carlo Petrini.
Petrini nel suo intervento, ha sottolineato il nuovo rischio cui è sottoposto il vino italiano, un comparto definito “in salute dell’agrolimentare e con tanti giovani al lavoro” a differenza di altri del settore agricoltura nei quali si registrano pesanti difficoltà (ndr: il riferimento di Petrini è alla pastorizia e alla pesca). “I vini sono ormai tutti buoni. 25 anni fa era difficile fare un vino buono, oggi è estremamente difficile farne uno cattivo” ha detto Petrini, che ha continuato affermando che è compito dei nuovi agricoltori lavorare per l’identità dei propri vini. Parlando al loro indirizzo ha detto:“Portate avanti orgogliosamente il vostro territorio, fate che il vino sia, innanzitutto, quello che piace a voi, prima che ai consumatori e alle guide”.
Petrini ha concluso il suo intervento sottolineando il ruolo che il comparto può avere nella più generale economia e nella connessa attività di salvaguardia e preservazione del territorio, invitando il vino, definita punta di diamante dell’agroalimentare, “a pensare anche all’agricoltura debole”. Una bella mattinata, insomma, i cui dettagli racconto sul sito di Luciano Pignataro.