Si è conclusa Radici Wine Experience. La manifestazione promossa da Propapilla di Nicola Campanile, come avevo sentito dire, ha davvero una marcia in più: è pulita. Non che non lo siano altre, per carità, ma questa ha qualcosa di sereno, entusiastico e coinvolgente. Piace agli organizzatori, si percepisce, fare le cose bene e non strafare. Il clima è amichevole e in perfetto stile pugliese: ricco ma semplice. Ecco due impressioni che avevo in punta di lingua per questa rassegna che ha in animo di coinvolgere la Campania, la Calabria e anche la Sicilia. Di abbracciare, insomma, tutto il Sud. E non è cosa da poco. Ad annunciarlo Nicola Campanile stesso, con Vincenzo Rizzi, Luciano Pignataro, Franco Ziliani alla presenza della Presidente nazionale delle Donne del Vino della Campania, associazione che ha offerto la sua disponibilità a contribuire alla crescita della kermesse. Fitta di impegni la giornata conclusiva di Radici alla Masseria san Giovanni di Altamura.
Presentazione della prima edizione di Pizzaviaggiando che ha premiato le eccellenze del comparto delle pizzerie di Puglia. Al top si sono collocate: Le Vecchie Cantine di Taranto, Bella Napoli di Cerignola e Il Borbone di Gioia del Colle.
La Guida (10 euro) è un libricino ben fatto ideato da Luciano Lombardi, noto nel web come Vignadelmar, che ordina i locali per provincia e città, indicando con l’uso di simboli “le pizzerie eccellenti sotto ogni aspetto”, quelle “con una pizza eccellente”, “quelle con la pizza cotta al forno a legna”, quelle “con un buon assortimento di birre”, quelle “con un buon assortimento di vini” e, infine, classificandole per prezzo: pizza e coperto “fino a 5 euro”, “fino a 8 euro”, “oltre 8 euro”.
Nella nota editoriale i curatori (Campanile, Iamele, Lombardi e Lopriore) scrivono “Lo sappiamo, la vera pizza si mangia solo a Napoli”. Da questa presa d’atto non dovuta, secondo me (la pizza è nata a napoli ed ogni altra è un’altra cosa, piuttosto che peggiore omeno vera), gli estensorti della guida partono per poi dire che la Puglia ha tutto per ergersi a territorio altamente vocato nella produzione della pizza di qualità per la presenza degli ingredienti indispensabili. Non si può dare loro torto. La pizza pugliese mi piace: sottile e croccante, e va presa come variante a quella napoletana o quella dio qualcunque altra località.
A seguire la presentazione del libro, Dolce Guida – Percorsi enogastronomici di Puglia e dintorni; l’ottava edizione, presentata da Vincenzo Rizzi e Nicola Campanile, ha premiato, nelle varie categorie, chef ed operatori che quest’anno si sono distinti meritando la speciale menzione: Dona Flor di Bari (“Enoteca con cucina”), Le Vecchie Cantine di Taranto (“Ricerca qualità e ospitalità”), U’Vulesce di Cerignola (Ristorante tipico”), Galeone Cosimo del ristorante La Barca di Ciro di Pulsano (TA) (categoria”Giovane Chef dell’anno”), Ristorante Modò (Novità dell’anno) di Nardò, Taverna Bio Mediterranea Le Rune (Ristorante atipico dell’anno) di Bari e La Bul (Ristorante dell’anno) di Bari. Infine: la gran cena con sette chef del Sud Italia di altissimo livello: Mario Ottaviano di Trabucco di Peschici(FG), Peppe Zullo di Orsara di Pugli (FG), Vito Netti del Ristorante La Strga di Palagianello (TA), Domenico Minervini (Masseria San Giovanni), Franco Rizzuti dell’Osteria Marconi di Potenza, Pietro Lecce della Tavernetta di Camiliatello Siliano (CS) e Raffaele Vitale di Casa del Nonno 13 di Mercato San Severino (SA).
Particolarmente riusciti la “Tagliata di muggine” di Mario Ottaviano con cui ho bevuta la floreale, fresca e sapida, Verdeca masseria Li Veli, “La Zita con il pomodoro San Marzano” e “L’acqua sale con crema di broccoli e i peperoni cruschi” di Francesco Rizzuti. I rpimi due irrorati con l’olio extravergine della Masseria Ciura, un fruttato intenso, complesse con piacevolissime note piccantine, di vegetali e di mandorle amare.
La giornata era iniziata con la verticale di Patriglione Cosimo Taurino e di Taurasi Docg di Cantine Lonardo (1999, 2000, 2001) guidata, alla presenza dei produttori, e di fronte a un pubblico di giornalisti, buyers e addetti ai lavori, da Luciano Pignataro e Franco Ziliani. Ma ne riparliamo in un prossimo post, di questo.