Un violino riecheggia nelle sale del Museo nazionale di Napoli nella notte. Sono le note di Bach ad aprire la serata che trascorre, come in altre parti d’Italia, tra il laboratorio di restauro e i tesori del più importante museo archeologico del Mondo per l’apertura straordinaria di “Musei in Musica” che anche quest’anno ha puntato ad avvicinare cittadinanza e turisti, in un periodo non troppo felice, ai numerosi e affascinanti siti d’arte di cui è ricco il Paese. Ascolto la musica sotto l’impressionate gruppo di figure del Toro farnese, definito anche “montagna di marmo” ma il mio sguardo è tutto per lui, dominata dalla immagine del toro imbizzarrito al quale viene legata Dirce da Anfione e Zeto, punizione per le angherie subite dalla loro madre Antiope. Un cane salta e abbaia e tutti i protagonisti sono in un movimento eternato dalla abilità dello scultore che ha lavorato la bianca roccia calcarea.
E’ stato davvero emozionante avere il privilegio di aggirarsi fino alle 2 di notte tra statue di Eros, Dioniso (è incredibile quante siano le rappresentazioni del dio del vino), Ercole, i busti dei grandi poeti e drammaturchi dell’antichità.
Nel laboratorio di restauro- diviso nella sezione lapidei, bronzi, ceramiche, affreschi e allestimenti – in due turni (alle 21,30 e alle 23,30), gli esperti mostrano gli interventi e le tecniche di recupero di una statua ritrovata durante uno scavo archeologico sull’isola di Capri, oltre al lavoro di recupero di certo prezioso vasellame in stile attico di straordinaria finezza.

Per gli incontri, a partecipazione gratuita, è prevista la prenotazione obbligatoria
Tel. +39 081 4422273 o +39 081 4422270.
Foto: Monica Piscitelli