La più grande rassegna mai tenuta sulla Falanghina si è conclusa venerdì. Trenta aziende produttrici e otto chef hanno presentando il meglio della produzione regionale e ricette d’autore in abbinamento alla Falanghina. Erano Salvatore Accietto e Alessandro Russo del Ristorante Le Tre Arcate di Piano di Sorrento (Na), Francesco e Giuseppe D’Errico de La Locanda del Mare di Paestum (Sa), Giuseppe Ruotolo del Ristorante L’Accartocciato di Cava dei Tirreni (Sa), Giuseppe Francese della Cucina Antichi Sapori di Tramonti (Sa). Nando Melileo del Ristorante La Cantinella sul Mare di Villammare di Vibonati (Sa), Tommaso Di Meo dell’Osteria Abraxas di Pozzuoli (Na), Matteo Ragone del Ristorante del Golfo di Salerno e Pasquale Torrente del Ristorante Al Convento di Cetara.
Sul fronte aziende hanno partecipato Andrea Pagano Santacosta, Antica Masseria Venditti, Bambinuto, Cantine Astroni, Cantine Babbo, Cantine Federiciane di Monteleone, Cantine Foschini, Cantine Tora, Casa Setaro, Cautiero, Contrada Salandra, Donnachiara, Fattoria Ciabrelli, Feudi di San Gregorio, Fontanavecchia, Grotta del Sole, Iovino, Masseria Frattasi, Mastroberardino, Mustilli, Ocone, Oppida Aminea, Quartum Cantine Di Criscio, Romano Michele Vini, Rossovermiglio, Sanpaolo, Santimartini, Telaro, Tenuta Adolfo Spada, Vigna Pironti, Vigne Sannite, Villa Matilde, Villa Raiano.
Tra le degustazioni guidate che sono svolte nella due giorni, quella di Grotta del Sole con Francesco Martusciello, Luciano Pignataro e la sottoscritta.
In degustazione la falanghina selezione Grotta del Sole Coste di Cuma nelle annate 2008-2007-2006-2005-2003 e 1998. La racconta Giulia Cannada Bartoli sul sito di Luciano Pignataro (qui). Per quello che riguarda le mie impressioni: una grande prestazione di questo vitigno lavorato da un’azienda storica che un grandissimo contributo ha dato alla sua valorizzazione in tempi non sospetti, cioè dagli anni Novanta. Anche con una decisa attività a favore della approvazione del disciplinare di produzione della Doc Campi Flegrei grazie, all’epoca, a Gennaro Martusciello, a lungo presidente di Assoneologi Campania. In degustazione l’azienda di Quarto è stata rappresentata da Francesco Martusciello (nella foto di Giulia Cannada Bartoli con Luciano Pignataro e me dopo la degustazione a sei mani9 che entusiasta ha raccolto con il fratello Salvatore una serie di annate molto vecchie di questa etichetta. Anche una 1997 con la quale ci siamo dati appuntamento ad una prossima verticale. La 1998, tenuto conto che il vino non era progettato per vivere tanto a lungo e anche in considerazione del fatto che fino al 2005, ha spiegato Francesco, la si è lavorata seguendo i dettami del biodinamico, con un bassissimo contributo di anidride soloforosa, ha dato una gran prova di energia e vita. Godibilissima, senza alcun cenno a un calo di acidità e di grande luminosità perfino alla vista.