Si è concluso il mio Salone del Gusto. A parte il lavoro, ho fatto in tempo a vedere un vecchio caro amico e un pò di colleghi. Ho respirato l’aria di casa e i suoi profumi negli stand del Sud Italia e ho ritrovato il mondo cui mi dedico nel tempo non da lavoro, quello dei viaggi, negli stand dei produttori del Mondo. Qui tutto quanto amo con i loro prodotti: il Messico, il Guatemala,la Germania, la Spagna e tutti gli altri. Grazie alla disponibilità dei tanti Slowfoodini ho potuto compiere la mia missione, lavoro del quale leggerete presto qui e sul sito di Luciano Pignataro. Non ho preso le “legnate” che mi toccavano per essere a volte un pò imbelle e testarda e mi ritrovo ancora più innamorata della vita e convinta preseguitrice di un modo di stare al mondo che è concordia e dedizione alle cose vere e pulite. Senza mezzi termini: “il nostro passaggio su questa terra è breve e sfugge alla nostra volontà. C’è solo una cosa che importa: cosa di buono di noi lasciamo agli altri. Nè fama, nè soldi. Basta la stima di noi stessi per aver fatto le cose bene”. Chiacchierando con i produttori e agricoltori riscontro che questa è una grande lezione della terra e di chi la lavora che non dobbiamo mai dimenticare.
Sfoglio con soddisfazione la guida cui ho dato un piccolo contributo e nella quale ho creduto. Mi ritengo fortunata di poter essere stata parte di un gruppo di lavoro agguerrito nel voler cambiare alcune cose pacificamente. Intanto, si ricomincia il lavoro quotidiano.